Lettera Consiglieri Veneto – Deroga discariche di amianto

Realizzazione di impianti di smaltimento di rifiuti contenenti amianto in zona di ricarica delle falde acquifere. RICHIESTA DI INTERVENTO A SALVAGUARDIA DELLE RISERVE IDRICHE DELLA REGIONE VENETO

Egregio Consigliere,
il Comitato Anti discarica Cà Balestra vuole richiamare la Sua attenzione e
chiedere il Suo aiuto per impedire l’apertura di discariche per rifiuti contenenti amianto nelle zone di
ricarica delle falde acquifere. Negli ultimi mesi, infatti, sono state presentate ben due istanze per la
realizzazione di tale tipologia di impianto in zona di ricariche delle falde acquifere (procedure
PAUR/VIA nn. 55/2023 e 72/2023, in allegato A e B), nei comuni di Villafranca di Verona e Valeggio sul
Mincio a meno di 10 km di distanza l’una dall’altra.
Il Comitato vuole porre alla Sua attenzione il fatto che nel PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI
RIFIUTI URBANI E SPECIALI approvato con DCR. n. 30/2015 l’art. 15, comma 4, stabiliva che “è sempre
vietata” la realizzazione di nuove discariche o ampliamenti nelle zone di “alta pianura – zona di
ricarica degli acquiferi’’ individuate con DCR. 62/06 e nelle zone instabili, esondabili e alluvionabili.
Nell’aggiornamento del Piano effettuato con DGR. n. 988/2022 tale articolo è stato però
modificato inserendo ad inizio frase l’indicazione “Fatta eccezione per gli impianti dedicati di cui al
comma 2 lettera a) del presente articolo ”; tale eccezione si riferisce specificamente agli impianti di
smaltimento di rifiuti contenti amianto (v. allegato C).
A parere del Comitato, la necessità di salvaguardare in modo assoluto le zone di ricarica degli
acquiferi e quelle instabili, esondabili ed alluvionabili introdotta dal legislatore regionale nel 2015
deriva da due passaggi chiave inseriti nel comma 4 dell’art. 15:
l’inserimento dell’avverbio “sempre” a rafforzare l’indicazione che il divieto vale in qualunque
caso, senza alcuna eccezione;
la precisazione, a conclusione del comma 4, che il divieto assoluto di realizzazione di nuove
discariche/ampliamenti nelle zone vulnerabili si applica ‘‘sia nel caso delle deroghe previste al
comma 2, sia nel caso di varianti al presente Piano ”.
A supporto di tale rigida interpretazione, nel documento di Giunta Regionale prot. 185523 del
21/05/18 avente ad oggetto “Applicabilità dell’art. 15 delle N.T.A. del Piano Regionale di Gestione dei
rifiuti approvato con D.C.R. n. 30 del 29.04.2015, relativamente ad un’istanza di ampliamento di
discarica di rifiuti in zona di ricarica degli acquiferi” è stato precisato che “La finalità della norma è
chiaramente volta ad evitare di introdurre importanti fonti di pressione ambientale che possono
compromettere la qualità delle acque sotterranee delle nostre riserve idriche più preziose utilizzate
sia ai fini idropotabili che agricoli ed industriali ” (riportata, per estratto, in allegato D).
Il Comitato Le ricorda inoltre che anche le discariche di amianto producono percolato, il quale
deve essere gestito per molti anni dopo la conclusione della fase operativa della discarica. In
particolare, con riferimento all’istanza PAUR n. 72/23 per l’impianto da realizzarsi nel Comune di
Valeggio, il progetto prevede una produzione annuale di percolato pari a 19.160,69 mc/anno (documento
di progetto 01_R01 pag. 68) e che le operazioni gestione del percolato dovranno proseguire anche dopo
la chiusura della discarica per almeno 30 anni (documento di progetto 03_R10 pag. 8).

CONSIDERATO QUINDI CHE
– in occasione dell’aggiornamento del Piano Regionale di gestione dei rifiuti approvato con DGR.
988/2022 è stato modificato il comma 4 dell’art. 15 ma il passaggio relativo al divieto assoluto
di realizzazione di nuove discariche/ampliamenti non è stato eliminato né variato e rimane
valido sia nel caso delle deroghe previste al comma 2 sia nel caso di varianti al Piano stesso;
– la volontà del legislatore regionale del 2015 di salvaguardare le aree vulnerabili elencate nel
comma 4 appare chiara e confermata in occasione della risposta prot. 185533 del 21/05/18;
– le discariche di rifiuti contenenti amianto producono percolato ed è prioritario scongiurare ogni
pericolo per le zone di ricarica degli acquiferi, instabili, esondabili ed alluvionabili;
– anche la Provincia di Verona, nella seduta del 1° febbraio, ha fatto propri i timori già sollevati
dalle amministrazioni locali e ha votato all’unanimità una mozione in cui chiede alla Regione
Veneto di non autorizzare discariche per rifiuti contenenti amianto “senza un’adeguata
pianificazione orientata alla massima attenzione per la tutela dell’ambiente ”;
– ai sensi dell’art. 15, comma 7 è consentita la realizzazione di nuove discariche per rifiuti
contenenti amianto se nel territorio comunale o in quello dei comuni limitrofi, per un raggio di
10 km dal perimetro del sedime della discarica al perimetro dell’impianto proposto, non siano
presenti altre discariche della medesima categoria in attività o in fase post operativa;

IL COMITATO LE CHIEDE
di intervenire affinché la Regione Veneto rivaluti il testo dell’art. 15 comma 4 e voglia:
– introdurre una modifica all’art. 15, comma 4, eliminando la frase iniziale introdotta nel 2022 così
ripristinando l’intero comma alla versione approvata con DCR n. 30/15;
– nel frattempo dare indicazione al Servizio “Tutela ambientale e governo del territorio” di
emanare una circolare interpretativa che sottolinei come il principio “sia nel caso delle deroghe
previste al comma 2” dell’art. 15 prevalga rispetto all’eccezione indicata per gli impianti ex
comma 2, lett. a), dello stesso art. 15;
– sospendere l’iter autorizzativo di discariche per rifiuti di amianto nel caso in cui risulti
attualmente in itinere altra istanza per discarica dello stesso tipo, allo scopo di scongiurare
l’autorizzazione quasi simultanea di due o più impianti della stessa tipologia nello stesso
territorio; il comma 7 fa infatti riferimento, per l’esclusione dell’autorizzazione, alla presenza di
impianti “in attività o in fase post operativa ”;
– finanziare uno studio approfondito (eventualmente anche con fondi PNRR) destinato a valutare le
alternative oggi esistenti al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto alla luce di
raggiungere quell’economia circolare che l’Unione Europea impone agli Stati di raggiungere;
– predisporre uno studio a livello regionale di localizzazione di impianti per rifiuti contenenti
amianto che escluda le zone fragili e vulnerabili indicate nell’art. 15 comma 4;
Sicuro del Suo interessamento e appoggio, il Comitato Le porge distinti saluti.

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